Cos’è l’amore?
Oggi vi vorrei parlare di Lina e Pina, di Pina e Lina. L’ordine non è importante. Infatti questa è una storia di disordine. La loro? No, la nostra. Nostra di una società che giudica e mette filtri tra noi e loro. Loro chi?Potreste pensare al film davvero toccante con Luca Argentero e Claudia Gerini. Non sareste lontani. Se non per il fatto che le protagoniste che oggi sto intervistando sono due donne.
La domanda che vorrei porre loro è “Cos’è l’amore?”. Si tratta di una domanda che, durante la vita, spesso mi sono posta e che, tante persone come me si sono poste.
Ogni essere umano si augura di trovarlo. Un persona, una dolce metà che può rendere di nuovo intatto l’intero. Quando la si trova si ha la sensazione di essere fortunati. Perché è una ricerca che prevede tanto impegno, curiosità, apertura all’altro e soprattutto a se stessi e alle proprie emozioni.
Come si fa a stare “in pace” con la persona che hai a fianco? Quella che senti di aver scelto e che ti ha scelto?
A volte ce ne accorgiamo perché quando siamo insieme a queste persone che ci fanno tornare all’unità totale, ogni ostacolo sembra superabile, a volte lo è proprio. Il dolore che magari abbiamo avuto dentro per tanto tempo con questa persona si lenisce e … sparisce.
Intro
Vi parlo di questo argomento con questo tono, perché l’incontro con Lina e Pina è stato un incontro con l’amore. Toccante come pochi.
Infatti, sono una coppia gay, che con molta dolcezza ha accettato di raccontare la propria storia.
Lina, durante la nostra intervista, parlando del loro rapporto speciale mi ha detto questa frase: “Io mi sono innamorata della persona, di Pina. Nello stesso momento in cui mi ha baciata. Ho sentito le farfalle nello stomaco.
Innamorarsi dell’anima
L’ho amata da allora, da quell’istante, che ricordo come fosse ieri. Eppure non è cominciato tutto all’istante, io credevo avessimo semplicemente un legame amicale. Quando ero con lei, mi riuscivo a calmare, Pina si prendeva cura di me, con il suo tono di voce, sapeva abbracciarmi.”
Con Pina, Lina si sentiva al sentivo al sicuro. Nessun uomo, prima di allora, era riuscita a farla sentire così protetta.
Lina, dovete saperlo, è stata da sempre eterosessuale, mamma di 3 figli. Una vita dura, all’interno di un rapporto che non la appagava. Il marito non sapeva volerle bene e Lina riusciva solamente a scappare, cedendo sempre di più alla tristezza.
Si sentiva triste, non riusciva più a guardare al futuro. Si spaventava di quello che in quel momento vedeva di fronte a sé.
Così, si sentiva insignificante. Sentiva di essere straniera a se stessa. Come quando hai la sensazione di vivere la vita degli altri, ma non la tua.
Continuava a respirare per amore dei suoi figli, anche se a causa della sensazione di estraneità che viveva giornalmente un giorno ebbe una strana sensazione. Sentì dentro di lei muoversi dentro una strana tentazione. Farla finita. Tentare il suicidio. Così non poteva più andare avanti.
Credo che non sia così poco frequente la sensazione di voler far finita una vita. Quando, per quanto si sia belle persone, ci si aggancia in situazioni spiacevoli, farla finita sembra quasi la via più semplice. Salvifica.
In quell’incredibile giorno, però, arrivò una telefonata. La telefonata di Pina. Le sue parole, la sua voce, le emozioni che provò durante quegli scambi arrivati in un momento di caduta nel vuoto, le fecero cambiare punto di vista.
Lina non è in grado a parole di esprimere ciò che dentro le sia successo. Fu strano. Da un momento all’altro, il passato viene archiviato e si divide nettamente dal presente. Una sensazione di distacco profonda. Un po’ come quando un incendio dopo aver bruciato tutto, lascia spazio a un terreno fertile. Così, ecco spuntare una nuova Lina.
Il cambio è netto. Nei suoi occhi compare una luce differente. Lo conferma la zia che l’ha aiutata a vivere la storia d’amore con Pina, una persona diversa, fuori dal comune. Essendo sua complice, fisicamente ed emotivamente presente.
Pina: un essere speciale
Pina, 29 anni, dolce, empatica. Incredibile, pensando alla durezza che ha caratterizzato la sua vita.
Ci racconta di essersi sempre sentita diversa, lei ha amato il calcio sin da piccolissima. Non giocava con le bambole, vedeva il mondo con gli occhi di un maschio. Era piccolina, ma già aveva la consapevolezza di non essere come le altre bambine sue coetanee..
Non riesce così ad accettarsi!
Forse, anche le origini hanno contribuito. Viveva in un piccolo paese in provincia di Salerno, dove l’omosessualità non era ancora vissuta con apertura. A scuola, ci racconta che veniva bullizzata dai compagni. A volte, addirittura, da un insegnante, che non riusciva ad accettare il suo aspetto e le sue tendenze.
Anche fuori dall’ambiente educativo, le cose non miglioravano. Una notte, mi racconta un episodio che non potrà mai totalmente dimenticare: ”Stavo tornando a casa dal lavoro, tutto era buio e silenzioso intorno a me, e sentivo freddo. Si sono avvicinati degli ragazzi. Ho iniziato a sentire ancora più freddo. Forse, il mio corpo aveva già capito e stava fuggendo. Hanno cominciato ad urlarmi contro epiteti non ripetibili, riguardanti la mia persona e il mio orientamento sessuale, poi si sono avvicinati, mi hanno preso per i capelli e spinto diverse volte. Ho ancora la sensazione che me li stiano tirando. Sento ancora montare la rabbia e sprofondare la mia anima nella paura. È stato un incubo.”
Si commuove mentre ne parla, è provata, ancora sofferente. Le ferite dell’anima sono difficili da curare. Forse l’amore è già un buon antidoto. E, infatti, vedendo avvicinarsi Lina l’espressione del viso torna dolce e accenna un sorriso.
Purtroppo, dal suo racconto, viene messo in evidenza che la paura di Pina di non essere accettata dalla famiglia la condiziona tantissimo durante l’età dello sviluppo. La costringe, per paura di essere allontanata, a reprimere se stessa. La sua vera natura.
Ha fatto addirittura un esame ormonale che ha rivelato che nel suo corpo ha l’80% di ormoni maschili. Quindi, le rimane una verità sola. La sua essenza maschile è reale e non può essere repressa.
Però, la via dell’accettazione non è così semplice, infatti mi racconta che anche lei un giorno, alla stazione di Salerno, presa dallo sconforto e dalla paura di non essere normale, tenta il suicidio. Lo fa lasciandosi cadere da un ponte, ma rimanendo aggrappata ad un palo.
Fortunatamente l’istinto di di sopravvivenza la salva e la tiene abbracciata a noi.
Forse è proprio l’ormone mascolino a rendere possibile la salvezza permettendole di non cadere e di ritornare da dove si era buttata.
La consapevolezza di averci provato e di aver scelto di non morire è la sua metamorfosi. La scoperta di una nuova Pina che può finalmente combattere per sconfiggere i demoni che fin da bambina le avevano impedito di essere la sua vera lei.
Pina così ci racconta del rapporto con sua madre. Una mamma che non riesce da subito ad accettare la sessualità della figlia. I retaggi culturali e familiari, purtroppo, sono difficili da eradicare.
Fortunatamente, trova comunque la forza di mandarle un messaggio vocale il giorno della sua unione civile. Usa belle parole, è fiera di lei. Avrebbe voluto essere presente in quel giorno così importante. Purtroppo è costretta a casa da una situazione familiare irraccontabile. Però, di fronte alla gioia di queste due neo spose, anche la sua assenza passa facilmente in secondo piano.
Anime gemelle, anime compagne
Lina e Pina, adesso, sono due donne nuove, come se dopo il loro incontro fosse stata possibile una rinascita, una metamorfosi di entrambe. Il loro è uno sguardo d’amore che annulla ogni pregiudizio.
Il loro entusiasmo ha contagiato tutta la comunità di Gioia Tauro, una città di mare, dove c’è il sole tutti giorni e le persone sono gentili.
Lina e Pina vivono a Gioia Tauro da pochi mesi. Il mare, con la sua profondità e dolcezza, è diventata la loro mamma. Non appena l’hanno scoperto, hanno capito che sarebbe stato il luogo del loro sogno d’amore e il luogo dove avrebbero voluto unire le loro vite.
Anche in questa situazione, nulla è stato semplice e immediato. è servita una mobilitazione per permettere la realizzazione di una meravigliosa festa a casa loro, in riva al mare di Gioia Tauro.
Ovviamente, non sono mancate le critiche e le offese. Non è semplice comprendere la diversità e le persone a volte non riescono a togliersi i pregiudizi che impediscono di vedere la bellezza di alcuni gesti.
Gioia Tauro :comunità Entusiasmabile
Pina e Lina hanno coronato il loro sogno d’amore. Si sono unite civilmente il 28 agosto 2019 presso la sala consiliare del comune di Gioia Tauro. Si tratta della prima Unione civile omosessuale della città, celebrata dal sindaco Aldo Alessio.
La bellezza di questa storia possiamo trovarla non solo nel loro amore, ma in tutti gli entusiasmabili che hanno fatto parte della loro parte nel sostenere un amore non scontato ed è per questa ragione che oggi sono qui a parlarvene con tanta gioia. La loro non è una storia d’amore tra omosessuali, ma semplicemente un legame speciale tra due persone che hanno trovato il coraggio di amarsi.
Non conta che siano due donne, due uomini o un uomo e una donna. Conta solamente quella luce che hanno negli occhi quando stanno insieme. Che dovrebbero avere tutte le coppie innamorate.