Vivere in una città diversa

Vivere in una città diversa

Vi è mai capitato di vivere in una città non vostra?

Come è stato? Come avete gestito il cambiamento?

Avete vissuto delle emozioni forti?

Avevo da poco preso la maturità. Ho 19 anni e Roma mi aspetta. Ne sono certa. I sogni vanno osservati, coccolati, rincorsi. Eh sì, Io, da un piccolo paese di mare Calabrese, volevo fortemente spostarmi e vivere nella Capitale. Nonostante le difficoltà fisiche, nonostante la solitudine,  nonostante io fossi diversa dalle mie coetanee.

Intro

Ricordo bene la frase pronunciata da mia madre, quando la informo della mia intenzione di andare all’Università lontano da tutto e tutti. Non ci poteva credere che potessi credere di poterlo fare. E, infatti, il suo viso parlava chiaro “Quindici giorni e ci rivediamo”. Aveva un sorriso Con un sorriso troppo sicuro…
Vi dico che ancora mi aspetta.
Con questo spirito da combattente mi catapulto nella capitale…Scienze della comunicazione o psicologia?Per un caso andato al contrario, scelgo scienza della comunicazione.
Provo il test a numero chiuso, il vero spartiacque tra la mia futura possibile esistenza a Roma e il mio triste ritorno verso la strada di casa.
All’epoca, era sicuramente molto difficile entrare nella casta dei futuri giornalisti!
Incredibilmente, passo il test… ce la faccio! Wow!
Entro alla Sapienza. Ora è tutto vero. Non resisterò solo quindici giorni. Sono ufficialmente una studentessa della Sapienza. Ho tutto un mondo da scoprire. Mi ricordo l’elettricità, l’emozione che mi aveva pervaso.
Eppure, le persone intorno a me continuavano a chiedermi “come fai”?
Erano tutti meravigliati dal fatto che una persona disabile dalla nascita, che si trascina  mentre cammina, che ha bisogno della carrozzina potesse vivere da sola.

Quanti dubbi…

Come fa a vivere da sola una persona con tali difficoltà? Come fa a spostarsi da sola in una città come Roma, dove anche chi non ha difficoltà fisiche deve fare a cazzotti con una vita non semplice?

Non so se vi sia mai capitato di pensare a quante difficoltà ci siano nel soggiornare a Roma. Provate a immedesimarvi in me una decina di anni fa. Quali potevano essere le mie sfide? Ve ne elenco solo alcune di tutte quelle che mi sono capitate. Mezzi che non passano, parcheggi impossibili, posti disabili occupati da chi non ne ha diritto. Case indisponibili per persone come me.

La svolta

Io però, dalla mia, avevo un segreto. Un piccolo grande segreto. Ci credevo. Ero certa che anche camminando sui gomiti sarei riuscita a superare tutto. È con questa certezza in testa che trovavo soluzioni per portare a casa la spesa. Immaginatevi di fare la spesa e di dover portare le buste a casa. Quanto ci mettete normalmente? Io, muovendomi lenta e con un equilibrio precario, ci mettevo una vita. E così, mi armavo di faccia tosta e chiedevo a persone già viste nel quartiere se potevano aiutarmi a portare a casa le buste. Ho esempi nella mia testa di persone speciali, capaci di perdere mezz’ora per darmi supporto. Tutto ciò è accaduto, perché volevo fortemente essere indipendente. La mia forza di volontà mi ha permesso di tenere vivo il desiderio di fare, senza piangermi addosso per quel che effettivamente non potevo fare. Così ho superato ostacoli all’apparenza, anche per me, insormontabili.

Credere in se stessi, credere negli altri: Entusiasmabili

Con il senno di poi, guardandomi indietro, ora, non lo so neanche io come ho fatto. Come ho fatto a rialzarmi tutte le volte che sono caduta. Tutte le volte che ero convinta di smettere e di tornare indietro. Devo ringraziare me stessa e tutte le persone che ho incontrato lungo la strada. Quelle che nei momenti più bui mi hanno detto: “vuoi una mano?” Persone speciali che mi hanno aiutato a trovare casa, quando sembrava impossibile, come ha fatto Filippo. Non ero completamente sola. Anche se non sempre me ne rendevo conto. Ero convinta che a spingermi fossero solo gli obiettivi chiari che avevo in testa: la laurea, l’indipendenza, la vita. Invece, avere degli obiettivi chiari è solo una parte del percorso. La tenacia ci aiuta a superare sfide all’apparenza insuperabili. Ma da soli non è così semplice alimentarla nel tempo. È scoprire che si può viaggiare insieme ad altre persone e che l’unione fa davvero la forza, come dicono i proverbi.

Ora mi domando come sarebbe andata se ci fosse stato già allora un blog come quello di “Entusiasmabili”. Probabilmente mi avrebbe fatto sentire meno sola, avrebbe velocizzato alcune decisioni e mi avrebbe permesso di vivere una vita ancora più… Entusiasmabile. Come quella che sogna ogni persona, diversa e non solo.